[ecce WWWeb]#22      ovvero piccoli bit
di informazioni
sulla rete delle reti
raccolti per voi da
Mario Corsolini.


Ultima puntata sul software Open Source. Forse. Non nego infatti che, come si sarà ampiamente notato, che l'argomento mi agguanta non banalmente, quindi non escludo eventuali future ricadute! ;-)

Come prestabilito questa volta tocca al software musicale (in particolare) e multimediale (in generale). Software di compressione, naturalmente, dato che per maneggiare al computer audio o, peggio ancora, video, è essenziale comprimere i dati per evitare di ritrovarsi con file intrattabili a causa delle dimensioni sesquipedali. In questo ambito sicuramente tutti (o quasi) conoscerete il celebre formato MP3. Si tratta di un formato di compressione "lossy" facente parte della più grossa famiglia di formati MPEG. Lossy significa che, di fatto, un brano musicale compresso in MP3 non è identico all'originale non compresso ma, al fine di ottenere un file più piccolo possibile, vengono eliminati alcuni dettagli: le componenti sonore meno significative, sia dal punto di vista della fisica del suono, sia dal punto di vista della fisiologia del sistema uditivo umano. L'MP3 quindi fa parte di una famiglia di standard "aperti"... più o meno! Infatti se l'MP3 da un lato è uno standard ISO, è però stato ideato dall'azienda tedesca Fraunhofer IIS che, nel 1998, ha cominciato a richiedere royalty per il suo utilizzo nei compressori. La notizia all'epoca fece scalpore, anche se in realtà era da tempo temuta: Fraunhofer IIS è un'azienda che persegue, come tutte le aziende, il proprio interesse economico. Evidentemente ha reputato conveniente "chiudere" quello che fino a allora era stato un formato aperto (e che grazie a questo aveva acquistato celebrità e diffusione mondiale).

Si capisce quindi come anche nel campo dei formati audio e multimediali, come in quello del software, sia sempre più essenziale poter disporre di strumenti realmente liberi. Proprio per questo motivo è nata la Xiph.org Foundation che è, parole stesse dei fondatori: "una collezione di progetti Open Source multimediali". In particolare uno di questi progetti, il più maturo e sviluppato attualmente, è quello che ci interessa: Ogg Vorbis (http://www.xiph.org/ogg/vorbis/index.html). Si tratta di un formato di compressione audio completamente aperto, non proprietario, libero da brevetti o royalty e estremamente flessibile dal punto di vista qualitativo. Inoltre, dato che ho tirato in ballo la qualità, a parità di rapporto di compressione (e quindi a parità di memoria occupata) il formato Ogg Vorbis ha prestazioni migliori rispetto ai suoi diretti concorrenti (lo stesso MP3, ma anche WMA di Microsoft, VQF di Yamaha e simili). Esistono già, e sono liberamente scaricabili dalla rete (pure a partire dall'indirizzo che ho riportato poche righe sopra), sia i programmi per generare i file OGG che quelli per suonarli. Riguardo a questi ultimi vorrei precisare che spesso non è nemmeno necessario cambiare il proprio programma musicale preferito per suonare i file Ogg Vorbis: basta installare uno dei plug-in realizzati per i player più diffusi!

Oltre a ciò sull'Internet potrete trovare il significato di tutti questi strani nomi (Xiph, Ogg, Vorbis, e altri che sto per nominare) e potrete seguire lo sviluppo, ancora in fase abbastanza preliminare, di Ogg Theora e Ogg Tarkin: due progetti Xiph.org riguardanti il video. Ma, di questi ultimi, ci occuperemo magari la prossima estate, quando usciranno le prime versioni stabili dei rispettivi compressori e visualizzatori.

Per adesso ci fermiamo qua. O, meglio: l'articolo si ferma qua! Il compito per casa che invece lascio a voialtri è di correre a scaricare, utilizzare e diffondere Ogg Vorbis: la battaglia per un utilizzo consapevole e non sottomesso della tecnologia è fatta anche dalle piccole scelte di ognuno di noi. La scelta per esempio di rifiutare il software proprietario a favore di quello libero!


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